lunedì 14 febbraio 2011

ALLEGORIA BARRICADIERA - Barbara X

Questo racconto narra la storia di Clementino, mitico toro nato a Baeza in Andalusia, il quale si trovò a dover lottare in uno di quei luoghi dove la cattiveria dell’essere umano non conosce limiti. Nella Plaza de Toros il nostro combattente riuscì a conficcare le sue corna nel ventre del torero, guadagnandosi così la libertà...

La vida es una càrcel...
La vida es una càrcel de dolor, sin amor, sin amor...
Pèro... Milagro! Milagro!


ALLEGORIA BARRICADIERA

Saludos! Mi chiamo Clementino.
Sono un giovane toro nato a Baeza nell'Andalusia, terra
verde, terra rossa, terra gialla, terra calda, terra..
Terra.
Si stava bene laggiù; ero libero, avevo distese d'erba tutte per me, e soprattutto amavo una vacca, Soledad...
Oh, quanto l'amavo la mia Soledad...
Ma gli uomini ci hanno separati.
NO HAY AMOR BASTANTE.

Un mattino afoso mi conducono a Siviglia, la grande città, con una bella cattedrale e una famosa Plaza de Toros...
Osservando quest'ultima di lontano, capisco tutto; i bambini prendono a lanciarmi sassi attraverso le inferriate: Verità, Coscienza: adios!
NO HAY AMOR BASTANTE.
Nella stalla dell'arena c'è già un compagno, vicino a me. Non ha tempo di provar paura né voglia.
Imbestialito, pazzo di rabbia,
sta per iniziare la corrida della sua vita.
E sanguina: sono i colpi di pugnale infertigli sul dorso; ché i turisti non vogliono vedere tori tranquilli e sereni; così, prima, quelli che si occupano di noi ci scassano i...centri nervosi.
NO HAY AMOR BASTANTE.


"Non t'arrendere! Lotta! Resisti!" gli dicono i miei occhi.
"Hasta siempre!".
Lui esce dalla stalla, non mi vede, non mi sente;
con l'odio nel cuore entra nell'arena: ovazione!
Vattene, paura puttana! La gente grida eccitata, incoraggiando i picadores e il torero; la gente urla "olé" e applaude i virtuosismi di quell'ometto stretto nella cinta.
NO HAY AMOR BASTANTE.
Mi pugnalano alle spalle! di sorpresa! Mi infurio!
Da fuori giungono grida isteriche che aumentano via via d'intensità, e comprendo che per quel mio compagno è ormai finita...
Rientra infatti poco dopo, trascinato morto per le corna dagli inservienti della stalla, che lo depositano in un angolo, già carne da macello...
Il mio spirito m'impone di non guardarlo: "Non guardarlo, Cle!"
NO HAY AMOR BASTANTE. 
Poi spalancano il mio cancelletto, mi bastonano, e si fanno prudentemente da parte...
Corro fuori, in mezzo all'arena, e il sole mi acceca per un momento.
Ay, este fuego que me rodea...
Le urla del pubblico mi stordiscono:
"Ero su un prato", mi dico, "che m'è successo, ora?"
"Nulla, Clementino!" mi risponde un coro. "Sei capitato nel loro incubo senza risveglio. Ma fatti coraggio: in questa farsa li hai tutti contro, sei solo"
Mi distraggo un attimo e...
Un colpo d'asta! e la prima banderilla!
Sempre alle spalle, sempre di sorpresa.
NO HAY AMOR BASTANTE.
Furioso, mi giro di scatto verso gli uomini a cavallo che fieri fuggono da me, andando a raccogliere l'ovazione del pubblico.
Mi metto ad inseguirne uno, e un'altra banderilla si conficca nel mio dorso, che ora butta sangue fino alla sabbia bollente.
Mi torna a mente mio padre: "Clementino, ascoltami: nella Plaza de Toros non guardare mai la muleta: è un mortale inganno. Mira all'arteria femorale, estirpa il male alla radice."
Intanto i coraggiosi uomini di prima si dileguano, scompaiono dietro una porticina, e comincia così lo spettacolo vero e proprio.
NO HAY AMOR BASTANTE.

Il torero, nella sua uniforme di brutalità, s'inchina agli applausi che gli tributa il pubblico
per la sua entrata in scena.
Sono esausto, disperato, furente, e quello squallido Manolete mi provoca, agitando la muleta dinanzi al mio sguardo ferito ed esibendosi poi in una veronica.
Vado all'assalto a testa bassa, ma le mie corna colpiscono la muleta, e lui mi conficca l'ennesima banderilla nella schiena.
Gli spettatori (vili, inutili, che non rischiano mai niente) urlano "olé", e qualche rosa da flamenco cade al rallentatore sulla sabbia gialla... La scena si ripete più volte.
NO HAY AMOR BASTANTE.
Le forze mi abbandonano, le zampe mi tremano, il sangue mi cola dalla bocca, sento freddo y... el cielo es un desierto... Ma il mio cuore è ancora caldo!
Immobile, osservo le persone che urlano,
che ridono, che parlano... Pueblo de muerte!
"Considerata la vostra semenza,
fatti foste a viver come bruti,
NON per seguir virtute e canoscenza..."
Oh, basta!
Gli spalti mi ruotano attorno vorticosamente;
il torero continua a provocarmi con quel drappo rosso;
i suoi occhi viscidi mi dicono: "Sei finito, Clementino." 
NO HAY AMOR BASTANTE.
Nel delirio mi giunge una dolce melodia ossessionante, 
forse il Bolero o forse boh, non so, che ne so?...
Guardo fisso il nemico, i miei occhi gli rispondono:
"Questa non m'è piaciuta, toreador. Lo so, tu ti pavoneggi perché lassù, nella tribuna Antica, c'è la tua muchacha, e pensi: 'Tanto ce n'è uno su un milione'... Eh... Ma quell'uno sono io! Stravolgerò l'assurda logica di massa e le irrevocabili sentenze del fato. No, toreador, la tua spada non la vedrò! Devo, devo squarciare con le corna il tuo ventre rotondo e beffardo, toreador... Ma quale indulto? Prendetevela pure la mia carcassa! A questo punto m'interessa ben altro."
Il toreador si fa serio, comincia a puzzare, forse capisce qualcosa...
Ché sembra strano, eppure ci sono uomini che a volte capiscono qualcosa, ma sempre alla fine, sempre quand'è troppo tardi...
E allora... Catastasi!
Do il via alla mia ultima corsa, fingendo di puntare deciso ancora una volta alla muleta.
E corro, corro sulle mie lacrime di sangue - llanto de sangre!...
Non era questo quel che volevo, no!
Non eran questi i miei sogni!...
Degli uomini che nel cuore han fatto scempio di se stessi, delle catastrofi mentali, mi hanno costretto a recitare un ruolo non mio, un ruolo drammatico, nel teatro del male...
NO HAY AMOR BASTANTE.

Be', di colpo cambio traiettoria, a un passo dalla muleta, e punto il gaudente torero, bersaglio vero... Prendi, matador.
Sento le mie corna affondare nella carne flaccida del suo ventre e... Sangue! Spruzzi di sangue!
Sangue, sangue! Ma non il mio! Sangue dappertutto, anche sui visi ebeti degli spettatori ammutoliti.
Il silenzio cala a un tratto il suo sipario nell'arena, e io mi trascino quell'omino lungo lo steccato, come un trofeo.
Il suo cranio fracassato vomita fuori gli occhi, a guardare il tronco apertosi in due, come quello di Maometto nell'Inferno di Dante... Ma -oh!- che dovevo fare? Hm? Cattivo? Io? Disgustoso? Io?
No. Stavolta non si capovolgerà un bel niente.
Ho preso sputi, sassate, bastonate, pugnalate;
il mio amore è stato calpestato come merda secca;
ho provato un dolore immenso;
ho veduto il mio sangue tingere di rosso la sabbia dell'arena e... e in più avrei dovuto farmi ammazzare in silenzio solo per non guastarvi la fiesta? Troppo comodo!
Io non sono un giocattolo!
La Natura e gli Animali non sanno che farsene delle barzellette umane! Lui se l'è cercata, l'uomo!
Lui ha odiato l'amore e la bellezza, l'uomo!
Lui, col suo dinero, s'è scavato la fossa, l'uomo!
Ecco perché NO HAY AMOR BASTANTE...
NO HAY AMOR BASTANTE.

Amigos! La corrida è finita.
E' finita così, stavolta; e -incredibile ma vero- nessuno ha gridato "olé".
Evidentemente...
NO HAY AMOR BASTANTE. 
Ora Clementino pascola felice nei verdi prati dell'Isola del Vero Amore, con la sua Soledad...
Ricordatevi di Clementino:
il suo colpo vincente, quello che ha squarciato la gelida malvagità umana, ha comunque nome Poesia.
Saludos!

Nessun commento: