sabato 30 luglio 2011

LETTURE PER LE VACANZE



In attesa di riprendere la nostra attività (tenetevi pronti per sabato 10 settembre, ma anche per un progetto collettivo di protesta contro MerDonald verso fine settembre), vi informo che alla Festa di Liberazione di Bovezzo (dal 28/7 all'8/8) i compagni mi hanno concesso la possibilità di tenere un banchetto con cui proporre i miei scritti (ai quali ho recentemente dato la forma del libro, interamente in carta ecologica riciclata) e diffondere materiale animalista e non solo. Lo stesso farò (penso, spero) alla Festa di Radio Onda d'Urto, dall'11 al 27 agosto a Brescia (www.radiondadurto.org).
Intanto, giusto per essere in sintonia con il titolo di questo post, voglio pubblicare uno splendido componimento di Walter Giordano, intitolato "A chi si ribella": leggete e diffondete... (Barbara)

"A chi si ribella"

A chi si ribella. A chi sa che fra un po' dentro la scatola dei diritti non ci sarà più niente, a chi paga tasse che non bastano mai, perché gli evasori sono troppi e se la ridono, a chi è salito sui tetti, perché per terra non lo cagava più nessuno, a chi si oppone ai marchionni, casual di fuori e gerarchi dentro, che pretendono servi muti e striscianti, a chi non vuole più altre "grandi opere" perché gli bastano quelle già fatte: grandi solo di corruzione, scempio e debiti che lasciano a chi verrà, a chi ha osato alzare la testa contro una dirigenza arrogante protetta da divise e lacrimogeni, a chi pretende un orizzonte certo e invece la Gelmini gli propone solo un precariato surrogato, a chi è stanco di raccogliere pomodori al prezzo degli schiavi, a chi vuol smettere di stare in dieci in una casa per due, a chi non sopporta più di aver paura di camorristi, polizia e ronde, a chi inoltre è anche donna e quindi per lei tutto è anche peggio, a chi non accetta di far carriera come ruffiano o puttana, o le due insieme che è ancora meglio, a chi è incazzato perché ogni giorno gli rubano un po' di vita e quindi, volendo, dovrebbe poter capire noi: quelli a cui negano tutto...

Con la complicità passiva di una massa narcotizzata dalla TV e che non ammette di trovarsi già con un piede nel mattatoio dei vinti, vi state avvicinando alla nostra normale condizione di vita. Il secondino ogni giorno vi accorcia la catena, riducendo la lunghezza che aveva ieri. Di questo siamo esperti: a noi i diritti li hanno negati migliaia di anni fa e non ce li hanno mai più restituiti. Da allora, complici le religioni, ripetono che non li abbiamo mai avuti, che siamo a completa disposizione del genere umano. Da allora viviamo sopraffatti, bastonati dai ricchi e dai poveri, dai generali e dai soldati. Rappresentiamo l'allenamento umano alla repressione, la forma primitiva di sfruttamento resa poi "normale" da secoli di ripetizione. Per migliaia di anni l'uomo ci ha massacrato per farsi la guerra, ci ha frustato affinché trainassimo il suo progresso fasullo e ora continua a pagare il conto ammazzandoci. Mentre giustamente urlate contro chi recinta il vostro futuro col filo spinato, pensate ai miliardi di noi, bestie internate, che urlano e nessuno le vuol sentire. Allo sfruttamento assoluto dei più deboli di tutti. Non dimenticatevi dei senza tutto, senza voce, senza sindacati, senza bandiere, fecondati a forza, costretti a nascere, a crescere orfani, castrati, sbeccati, ingabbiati, munti, spiumati, incatenati, venduti ed infine spellati e fatti a pezzi. Per voi la prigione arriva dopo un processo, magari un processo che fa schifo, ma per noi l'ergastolo arriva subito, senza appello, appena nati. Per voi la pena di morte non c'è, nemmeno per chi brucia operai o fotte bambini e poi li sotterra: per noi esiste in tutti i paesi, anche nei più civili. Per voi l'aspettativa di vita è tale da mettere in discussione le pensioni: per noi la vita normalmente è ridotta a un decimo e per come ci trattano gli allevatori è meglio così. Su di voi le terapie si accaniscono anche quando siete ridotti a larve: a noi ci ammazzano giovanissimi e in piena salute. Per voi lavorare può essere anche pericoloso: per noi è sempre fatale. Per voi le morti sul lavoro sono una vergognosa percentuale che deve essere ridotta: a noi ci ammazzano tutti. Per noi il lavoro è morire. Quando urlate a chi vi rinchiude o vi bastona: "Non siamo animali, non potete trattarci così", implicitamente ammettete che possano farlo a noi, consci che sfruttamento e prigione sono esercizi esclusivamente umani. Nessuna bestia pianifica la nascita, la reclusione e la morte di un'altra specie. E tutto ciò avviene non per questione di vita o di morte, di chi ci mangia o ci strappa la pelliccia, ma per il lucro cospicuo di chi alleva e commercia, e per il gusto o la vanità di chi compra. E, paradossalmente, tutto avviene anche col contributo di quegli oppressi che, preoccupati esclusivamente della propria difesa, contestano gli oppressori continuando, tranquilli e con cieca incoerenza, a divorare altri oppressi ridotti in polpette. Siamo condannati a morte per il disinteresse globale di padroni e servi e per soddisfare lucro e palato. E per ingrassare l'attitudine al non pensare. Forse non ve ne rendete conto, ma noi, da sempre, vi siamo molto vicini. Se aprite il vostro frigorifero noi siamo lì, nell'unico posto in cui troviamo pace. - (Walter Giordano)


martedì 5 luglio 2011

PRESIDIO 8 LUGLIO

"Noi siamo le tombe viventi di bestie assassinate, macellate per soddisfare i nostri appetiti. Ci domandiamo mai se gli animali, come gli uomini, possano in qualche modo avere dei diritti? Molti pregano in chiesa per avere una luce che guidi i loro passi. E sono nauseati dalla guerra. Il pensiero di essa riempie sempre di spavento tutti i cuori, eppure quasi tutti si rimpinzano di cadaveri. Costoro si nutrono di carne, indifferenti alla sofferenza e al dolore che causano: se così vengono trattati, per la caccia o il profitto, animali privi di difesa, come si può sperare in tal modo di conseguire la pace di cui tutti dicono di essere così ansiosi? Pregano per la pace sopra ecatombi di massacrati, mentre oltraggiano la legge morale. Così, la crudeltà genera la sua progenie: la guerra." (George Bernard Shaw)



VENERDI’ 8 LUGLIO 2011,

BORGOSATOLLO (BS),

ore 20,

PRESIDIO ANTISPECISTA ALLA IV “FESTA DEL TORO”,

INGRESSO CENTRO SPORTIVO "B. Pola"

E’ triste che vi siano ancora feste e sagre dove, così smaccatamente e spudoratamente, si sbandierano “pietanze” a base di animali morti dopo atroci sofferenze. Per dire “NO” alle tenebre dell’incoscienza, facciamo presidio alla “Festa del toro” di Borgosatollo (BS), per dire ai suoi partecipanti che i pezzi di morti ammazzati che si troveranno nel piatto, avevano occhi, amore per la vita e paura di morire: proprio come noi umani.


E’ IMPENSABILE PARLARE DI PACE O BATTERSI PER IL BENESSERE DEL PROSSIMO SE SI CONTRIBUISCE ALL’OLOCAUSTO QUOTIDIANO DI MILIONI DI ANIMALI NEI MACELLI. E’ ANCHE DA QUESTA MACROSCOPICA CONTRADDIZIONE CHE SI CAPISCE PERCHE’ LE COSE CONTINUINO AD ANDARE NELLA DIREZIONE SBAGLIATA: “QUANDO AVRANNO TERMINE LE VIOLENZE DELL’UOMO SUGLI ANIMALI, FINIRANNO PURE QUELLE DELL’UOMO SULL’UOMO.” LE SCELTE DI CIASCUNO SI RISPETTANO SOLO SE NON IMPLICANO LA DISTRUZIONE DI ALTRE VITE. NELLA DIETA A BASE DI PEZZI DI ANIMALI MORTI NON C’E’ UN SOLO ASPETTO POSITIVO: E’ ETICAMENTE INACCETTABILE E CRUDELE, DANNOSA PER LA SALUTE, DISASTROSA PER L’AMBIENTE. C.A. BS

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SOLIDARIETA' PER LA COMPAGNA MARTA, GLI ALTRI COMPAGNI FERMATI IN VALSUSA E GLI ATTIVISTI SPAGNOLI ARRESTATI: AL "DOBBIAMO DISTRUGGERE E UCCIDERE PER GUADAGNARE" DI CHI REPRIME, NOI OPPONIAMO LA FORZA DELLE IDEE E DELL'AMORE PER LA VITA!