domenica 6 febbraio 2011

L'UOMO, L'ANIMALE INFERIORE.

A Villaga (VI) un cacciatore fredda con un colpo al collo un giovane Pastore Australiano di due anni gettando nella disperazione il suo padroncino di dodici anni.




Nella provincia di Vicenza non si fermano i tristi episodi di uccisione a fucilate dei più fedeli amici dell’uomo, dopo il caso di Pupo, un maestoso Pastore del Caucaso freddato a Montebello vicentino da un cacciatore di selezione e dopo il caso di Rocco, un segugio freddato da quattro diversi fucili a Valdagno, ora è toccato a Otello un giovane e bellissimo Pastore Australiano (un Australian Sheperd) di soli due anni, freddato da un cacciatore a Villaga, un piccolo comune della provincia di Vicenza.
Il mese scorso Otello (Cf. fotografie in allegato), dopo essersi allontanato dal recinto del giardino di una casa di Villaga per una breve escursione, non aveva più fatto rientro.
I proprietari, padre e figlio, lo cercarono per tutta la notte andando per campi e boschi, nel comuni di Villaga e nei vicini comuni di Sossano e Barbarano Vicentino, fino alle quattro del mattino senza però trovare traccia del giovane Otello.
Due giorni dopo sono stati contattati dai Carabinieri della vicina Stazione di Barbarano Vicentino i quali avevano ritrovato il loro amato beniamino, freddato da un cacciatore con un colpo di fucile sparato da pochi metri direttamente al collo.
Lo sparo esploso a pochi metri conferma che Otello si era evidentemente avvicinato al cacciatore scodinzolando per fargli le feste, come era abituato a fare sempre anche con gli estranei.
Il tutto è accaduto a circa 150 metri da dove Otello si era allontanato il giorno prima, nei pressi dell’abitazione del cacciatore poi identificato dai Carabinieri.
Questa notizia ha portato nella disperazione un’intera famiglia e soprattutto il suo padroncino di dodici anni che aveva cresciuto Otello dall’età di tre mesi, il quale era entrato a pieno titolo a far parte della famiglia.
Otello è stato portato presso il servizio veterinario dell’ASL di Noventa Vicentina dove è stato accertato che l’uccisione è avvenuta a causa di una fucilata esplosa da distanza ravvicinata spappolandogli il collo.


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(da un breve articolo apparso la settimana scorsa su un quotidiano locale)
TIRATORE SCELTO PER ABBATTERE BOVINO FUGGITO

Ci è voluto un tiratore scelto della Polizia provinciale per abbattere un bovino fuggito da un allevamento di Cigole e che per alcuni giorni ha vagato per le campagne, impaurito e tanto pericoloso. In prima battuta gli agenti avevano provato a colpirlo con pallottole narcotizzanti, senza riuscire però nel loro intento. Non solo. La nebbia che imperversava nella zona nei giorni scorsi rendeva difficili le operazioni. Da qui la decisione del sindaco di Cigole di emettere l'ordinanza con cui autorizzava la Polizia provinciale ad abbattere l'animale.
Da qui l'intervento del tiratore scelto. Non si tratta del primo intervento di questo tipo da parte del Nucleo venatorio della Polizia provinciale o di chi spesso viene chiamato per recuperare animali fuggiti da allevamenti o macelli, tutelando così l'incolumità  pubblica e la sicurezza dei cittadini.

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Qualcosa di simile è successo dalle parti di Parma, segnalato da Animals Freedom Parma

 



Ieri, 26 gennaio 2011, ci è stato segnalato che una mucca (o un manzo ancora non si è ben capito) era scappata da una stalla nella zona di Enzano di Sorbolo e si minacciava di abbatterla per ripristinare "l'ordine". Alcuni attivisti del gruppo si sono subito precipitati sul luogo e hanno trovato uno scenario paradossale: alcuni mezzi (una jeep e un trattore) cercavano di circuire l'animale che era tra l'estasiato e il disorientato... e più in là un "branco" di personaggi che commentavano l'accaduto (tra i quali il cacciatore - ex cacciatore designato per l'assassinio). Noi abbiamo subito detto la nostra opinione: "l'animale andrebbe addormentato e recuperato, non abbattuto". Ci è stato detto in malo modo che l'unico veterinario di tutta la provincia abilitato per questo tipo di operazione era a recuperare un cervo e non poteva arrivare in tempi brevi. Così i vigili cosa hanno ben pensato? Abbattiamolo con l'ausilio di un cacciatore. "I problemi vanno risolti" affermava quest'ultimo  "poi si vedrà. Certo che vanno risolti, ma con giudizio.... qualità che non a tutti è stata donata. "Fortunatamente" l'animale è stato poi recuperato da contadini lì vicino con delle corde e poi (con un carretto) ricondotto nella stalla-prigione. Non possiamo nemmeno immaginare la "vita" che gli animali da allevamento devono condurre. Quando questa creature ha scoperto cosa c'era fuori: l'erba, il sole, l'aria fresca, non sarebbe mai tornato indietro.
Gli straparloni delle vicinanze si stupivano che se l'animale veniva avvicinato caricava.... avremmo voluto vedere loro al suo posto.
Cogliamo l'occasione per chiedere all'ente preposto, crediamo la provincia, come mai con l'enorme quantità di stalle/allevamenti/ecc. che ci sono in tutto il territorio ci sia solo 1 veterinario abilitato a sparare i tranquillanti ....



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